giovedì 31 gennaio 2013

L'Aeroporto di Rimini nella top list degli scali di interesse nazionale. Presidente Rinaldis: "Per il bene del nostro turismo il 'Fellini' deve diventare solido e competitivo a livello europeo"

Finalmente una buona notizia che conferma quanto il turismo debba essere una priorità per Rimini. Con il riconoscimento del nostro aeroporto nella “top list” degli scali di interesse nazionale, siamo passati dalle parole ai fatti. Sappiamo tutti quanto questa infrastruttura sia strategica non solo per le politiche turistiche, ma per tutta l’economia del nostro territorio. Ci auguriamo che presto si concretizzi un processo industriale con investimenti e strategie di rilancio che prevedano l’ammodernamento e lo sviluppo del “Fellini”, soprattutto nell’implementazione di nuovi collegamenti internazionali. Per il bene del nostro turismo il nostro aeroporto deve diventare solido e competitivo a livello europeo. Patrizia Rinaldis

lunedì 28 gennaio 2013

Gli Albergatori accendono le ruspe: "E' l'ora di investire. Dalle piccole pensioni ai grandi hotels: i progetti di riqualificazione puntano su wellness e risparmio energetico (Il Resto del Carlino Rimini 25 gennaio)

Da Il Resto del Carlino di Rimini  - 25 gennaio 2013 (Mario Gradara)
Non solo stelle cadenti: sembra strano, ma ci sono anche albergatori pronti a scommettere e investire sul futuro. La galassia di chi punta sul turismo, nonostante la crisi e le guerre dei prezzi, è in espansione. Non solo i 28 hotel del settore congressuale del Riminese che hanno presentato progetti di ristrutturazione puntando ai 7 milioni ‘messi in palio’ dalla Regione (in totale 53 alberghi con progetti per 108 milioni). Tanti anche gli alberghi stagionali con le ruspe accese, o in procinto di partire. «Riqualificazione completa due anni fa di un piano di camere - spiega Donatella Gambuti, del Bellariva Feeling Hotel -. Ora in programma Centro benessere da oltre 200 metri quadri, e completamento del rinnovo stanze». Non solo, col marito Maurizio De Luigi sta ristrutturando Il Palazzo a San Leo, casale del 1691 che diventerà ‘Room and breakfast’ «per allargare la nostra offerta». Paolo Giuliano e Maria Luisa Giampaoli demoliranno il loro hotel Mignon e la pensione Pick Nick (acquisita) per costruire un 4 stelle a Marina centro, 4 milioni di investimento. Da 2 a 3 stelle salirà l’hotel Gioia, zona Pascoli: giù il vecchio e su il nuovo (si passerà da 20 a 40 stanze). Effetto anatroccolo-cigno anche per il Princer di Viserba, di Marcello De Sanctis: da una pensioncina a un 4 stelle con 10 suites. «Abbiamo appena rifatto hall e sala da pranzo», gongola Rodolfo Saragoni, del 4 stelle Du Soleil di via Regina Elena, peraltro ristrutturato 5 anni fa. Riqualificazione ambiziosa quella programmata dall’hotel Continental, che scenderà da oltre 100 a 96 stanze, riqualificandole tutte e realizzando varie suite; più ristrutturazione delle salette meeting. Pronto a riqualificare anche l’Holiday Inn della famiglia Maggioli. Ati (Associazione temporanea d’impresa) per un pool di hotel congressuali prestigiosi: Le Méridien, De Londres, Luxor, Cuba, Cristallo. «Puntiamo molto su risparmio energetico, wellness, servizi, io nel futuro del turismo ci credo», dice Francesco Nicoletti del De Londres. «Siamo quei matti che investono - sorride Marco Ricci del Cuba -. Rifacciamo le stanze, box doccia, pavimenti a mosaico, luci a led, tv 32 pollici ecc.». Risparmio energetico, potenziamento del Centro benessere, rifacimento di gran parte delle 110 camere per Le Méridien, spiega il direttore Piero Marini. (Mario Gradara)

sabato 26 gennaio 2013

Rinaldis: "Non c'è scontro tra Palas e Aia Palas, lavoriamo con l'obiettivo di intercettare la royalties"


"Vorrei fare un po’ di chiarezza sulla complessa questione delle royalty alberghiere legate al Palacongressi anche per evitare le  grossolane e assurde interpretazione derivate dalle affermazioni del Presidente Cagnoni ieri nella 2° commissione consigliare .
E’ sbagliato affermare che c’è scontro tra la società del Palazzo e Aia Palas, perché entrambi lavoriamo con lo stesso obiettivo che è quello di fare tutto il possibile per intercettare le royalty provenienti dalle presenze alberghiere  durante i congressi.
E’ vero  dire che le entrate di royalty sono state meno di quelle previste  dal business plan  ma la principale ragione di questo scostamento dipende per la stragrande maggioranza dal fatto che la crisi economica in corso non ha consentito di avere congressi con pernottamenti alberghieri nel numero previsto. Infatti delle circa 200.000 presenze contabilizzate da C.B.  tanti congressi, meno di 40.000 si sono trasformati     in pernottamenti alberghieri effettivi. Se tutte le 40.000 presenze alberghiere avessero pagato regolarmente e completamente le loro royalty, la società del Palazzo avrebbe incassato un po’ meno di 300.000 euro e mai 500.000 come si prevedeva dal business plan. Con la costituzione di Aia Palas e con il buon lavoro svolto insieme agli alberghi consorziati si può affermare che 300.000 euro  potenziali se ne sono potuti contabilizzare circa 240.000 con una riserva su alcuni contenziosi non ancora risolta perché il sistema di calcolo degli ingressi non è ancora scientifico al 100% ad esempio, molti congressisti non vogliono  il controllo presenza. E’ vero che ancora non tutti gli alberghi hanno aderito al  Aia Palas e questo rende più difficile il lavoro, ma è anche vero che coloro non  hanno aderito appartengono prevalentemente alle categorie alberghiere inferiori che vengono chiamate in causa quando il prezzo del Congresso è particolarmente basso e di conseguenza anche la royalty generata essendo in percentuale, è meno appetibile come dimostrano i dati del 2012. Su questi albergatori pesa comunque la posizione ufficiale dell’AIA che non ha mai visto di buon occhio l’atteggiamento che questi colleghi  stanno adottando e che opera costantemente per portarli all’interno del Consorzio Aia Palas.
In sintesi abbiamo un problema con il Palacongressi perché ha dovuto perdere un anno pregiato di attività a causa di contenziosi.
L’anno di attività 2012 è stato fortemente compromesso dalla capacità delle aziende di organizzare congressi più lunghi di 1 giorno dove potesse essere richiesto il servizio alberghiero.
Aia Palas è l’esperienza più innovativa che esiste nel nostro paese e pur essendo alle prime armi ha dimostrato di saper intercettare oltre l’80% delle royalty generate e non ha nessuna intenzione di mollare l’osso su quelle non ancora catturate.
Ciò che ci serve oggi non sono certo gli indici puntati e il rimando di colpe ma testa bassa e gran lavoro per portare a Rimini più Congressi con più pernottamenti e quindi anche più royalties utili a pagare i nostri mutui. Non dimentichiamoci che questa infrastruttura  genera un’  importantissimo giro di affari per tutta la città,  ma solo la categoria degli albergatori si è coinvolta con le istituzioni per creare le occasioni di sviluppo e contribuire al pagamento del mutuo". 

Patrizia Rinaldis (Presidente Aia Rimini)

giovedì 24 gennaio 2013

Rimini Bike Hotels in Belgio accreditata a Velofollies, il top delle fiere di settore bike del nord Europa

Rimini Bike Hotels prosegue la sua attività di marketing del prodotto e promo-commercializzazione dei propri pacchetti per turisti-ciclisti, questa volta partecipando alla una dei più importanti expo e fiera di settore del nord Europa. E’ già partita infatti la delegazione del nuovo club di hotel riminesi specializzati per ciclisti in direzione Belgio, 1400  km a nord per Kortrijk, nel cuore delle Fiandre. Da venerdì 25 a domenica 27 è in programma l’edizione 2013 di Velofollies, prestigioso appuntamento del mondo bike che raccoglie gli appassionati della bicicletta del Belgio, ma anche dalle vicine Francia, Olanda e Germania e Danimarca.
Rimini Bike Hotels sarà a Velofollies 2013 l’unico rappresentante italiano legato al cicloturismo, con un suo stand in un’attrezzata area hospitality. Lo scorso anno questa fiera ha fatto oltre 40.000 mila presenze in una regione fiamminga, le Fiandre, dove tradizionalmente si respira una grande passione per il ciclismo e il cicloturismo. I rappresentanti dei Bike Hotels presenteranno le proprie offerte e pacchetti vacanze, un prodotto fatto di accoglienza e ospitalità con itinerari tra mare e colline. Verranno distribuiti i materiali promozionali e i percorsi guidati road, mountain bike e trekking del nostro entroterra (messi a disposizione dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini), insieme alla degustazione di prodotti tipici di enogastronomia.
Nello stand di Rimini Bike Hotels, tra un assaggio di piadina e un bicchiere di Sangiovese, gli utenti di Velofollies potranno anche pedalare sulle biciclette FRW (l’azienda ravennate partner del progetto) poste sui rulli collegati a schermi dove verranno proiettati alcuni video ritraenti i panorami e i bike tour dell’entroterra.
L’obiettivo dichiarato è portare in Belgio la cartolina di Rimini, nell’ottica di una operazione di marketing del prodotto ma anche territoriale, verso un target di provenienza che può essere molto interessante non solo per i bike hotels, ma per tutta il sistema turistico riminese.

L’Associazione Rimini Bike Hotels comprende quindici accoglienti strutture alberghiere di Rimini che offrono servizi su misura per i ciclisti e vede partecipi l’Associazione Albergatori del Comune di Rimini con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini e del Comune di Rimini, la partnership della azienda romagnola di biciclette Freewheeling FRW e la collaborazione di Cicli Matteoni di Sant’Ermete.

mercoledì 23 gennaio 2013

Recensioni on line: Aia si muove per risolvere il problema delle fattispecie diffamatorie con alcune azioni a tutela della web reputation

Recensioni on line: ecco cosa stiamo facendo per risolvere il problema delle fattispecie diffamatorie e le possibili azioni a tutela della reputazione. Siamo attivi a livello nazionale, il Consiglio Direttivo e la Giunta Esecutiva di Federalberghi (di cui è membro anche la nostra Presidente Patrizia Rinaldis ) ha incaricato un avvocato specialista per approfondire il tema e portare avanti le cause pilota. 

E’ sempre più diffusa la tendenza dei consumatori ad interagire sulla rete, consultando i pareri di altre persone prima di procedere ad un acquisto ed esprimendo pareri e raccomandazioni sulle caratteristiche di un bene o un servizio acquistato.

Il fenomeno si è particolarmente sviluppato nel nostro settore, con il proliferare di siti internet che a vario titolo acquisiscono e pubblicano i pareri rilasciati dai turisti in merito alle proprie esperienze di viaggio.

Gli strumenti di social networking che ospitano e facilitano tali relazioni, oltre ad offrire un servizio ai consumatori, possono risultare di utilità anche per le imprese, agevolando il monitoraggio e l’acquisizione delle opinioni della clientela.

Desta tuttavia preoccupazione il rischio che si diffonda una tendenza all’utilizzo improprio di tali strumenti. Tale rischio è aggravato dalla possibilità di pubblicare giudizi con contenuti inesatti e diffamatori senza che i gestori dei siti operino alcun controllo preventivo e senza che venga riconosciuto all’albergo recensito un reale e concreto diritto di replica. Inoltre, i giudizi sono spesso pubblicati in forma anonima e non è quindi possibile verificare se il commentatore abbia effettivamente soggiornato presso l’albergo.

Merita evidenziare che la pubblicazione di giudizi diffamatori, oltre a danneggiare gravemente l’impresa alberghiera, può provocare uno sviamento della clientela presso altre strutture, operando quindi una forma di concorrenza sleale, ma anche di pubblicità ingannevole a danno dei consumatori.

La materia ha costituito oggetto di ripetuti interventi di Federalberghi, volti a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla necessità di assicurare un uso appropriato delle recensioni, con trasparenza, correttezza e prevenendo le manipolazioni.

A tal fine, oltre a proporre l’adozione di modifiche delle leggi italiane che disciplinano la materia, abbiamo concorso in seno all’Hotrec (Confederazione Europea degli alberghi e dei ristoranti) all’attivazione di una linea di intervento che comprende tanto un confronto propositivo con i principali portali internazionali quanto la ricerca, nei singoli Paesi, di ogni strumento suscettibile di offrire maggiore tutela alle imprese.

In sinergia con tale impostazione, il Consiglio Direttivo e la Giunta Esecutiva di Federalberghi (membro di tali organi anche la Pres. Patrizia Rinaldis ) hanno ravvisato l'opportunità di acquisire il parere di un legale che precisi gli spazi di manovra di cui la Federazione e le aziende associate possono disporre, sul piano civile e penale, per tutelare i propri interessi nel caso in cui si rilevi la pubblicazione di recensioni alberghiere diffamatorie.

L’incarico di predisporre il parere legale è stato conferito all’avv. Giuseppe Cassano di Roma, docente universitario, Direttore scientifico della Rivista "Diritto dell'Internet".

L'avv. Cassano ha rappresentato al Consiglio Direttivo della Federazione gli esiti dell'approfondimento svolto, da cui è emersa la concreta possibilità di avviare alcune cause pilota contro i gestori di siti web che pubblicano commenti diffamatori su aziende alberghiere in forma anonima. Le cause dovrebbero essere avviate dalle aziende diffamate da recensioni apparse on line, con l’eventuale azione ad adiuvandum della Federazione.

Secondo il parere dell’Avvocato, occorrerebbe partire da una selezione di quelle situazioni che si immaginano diffamatorie e procedere in sedi diverse alla apertura del contenzioso civile e penale.

Al fine di verificare le azioni da supportare, vi invitiamo a segnalarci i casi di pubblicazione di commenti realmente diffamatori e lesivi dell’onore e reputazione disponibili ad intentare l’azione giudiziaria inviando una mail a questo indirizzo direzione@albergatoririmini.it.

martedì 22 gennaio 2013

Bando regione, 28 domande da Rimini per riqualificazione alberghi

Sono 53 le domande pervenute alla Regione per la riqualificazione delle strutture alberghiere. Il bando, che scadeva il 15 gennaio scorso, mette a disposizione 7 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture ricettive dell'Emilia-Romagna con un investimento minimo di 1 milione di euro e contributo massimo in conto capitale per 200 mila euro. Le domande presentate prevedono interventi complessivi per 108 milioni di euro e sono arrivate da tutte le province in particolare: 28 da Rimini, 8 da Ravenna, 4 da Bologna, 3 da Forlì-Cesena, 3 da Modena, 3 da Piacenza, 2 da Ferrara e 1 Parma. "Appare del tutto evidente che a fronte di un incentivo per la riqualificazione delle strutture ricettive vi è stata una consistente risposta da parte degli operatori", sottolinea l'assessore regionale a Turismo e commercio Maurizio Melucci. "E' molto probabile, purtroppo, che le risorse messe a disposizione non saranno sufficienti per finanziare tutti i progetti. Questa è la dimostrazione che le proposte che abbiamo avanzato al Governo nei mesi passati andavano nella direzione giusta. In particolare, che si può ottenere l'innovazione del prodotto turistico se vi sono agevolazioni fiscali (una detrazione degli interventi dalle tasse come per le abitazioni) e incentivi alla riqualificazione. Questa esperienza ci rafforza in questa convinzione, che ripresenteremo al prossimo Governo".

Anche la gestione degli Hotel va in crisi? Le riflessioni della Presidente Rinaldis rilasciate a Nuovo Quotidiano di Rimini

Pubblichiamo sul nostro blog un interessante articolo apparso oggi su Nuovo Quotidiano di Rimini con in intervista alla nostra Presidente Rinaldis. Gli affitti delle strutture sono calati di circa il 30% , i prezzi salgono ed è sempre più difficile trovare gestori. 
NQ Rimini 22 gennaio - Un tempo era il sogno di tutti: gestire un albergo. Oggi non conviene più. O, comunque, non come una volta. Lo dicono i numeri: gli affitti delle strutture sono calati di circa il trenta per cento. Gli acquisti addirittura della metà. Non era mai successo che a fine gennaio ci fossero ancora strutture ricettive senza un gestore pronto a investire per l'estate. Quest'anno si continua a prendere tempo. E i prezzi, che vanno dai duemila ai quattromila euro a stanza, non accennano a diminuire.
La morsa della crisi. "Abbiamo diverse strutture ancora senza gestione – afferma la presidente dell'associazione degli albergatori, Patrizia Rinaldis -. In particolare quelle che non riescono più a stare sul mercato, quelle obsolete che non sono state ristrutturate". Gli investimenti che non ci sono stati in passato stanno presentando ora il conto salato. A marcare ancora di più il confine tra chi può andare avanti e chi no ci sono le direttive sull'antincendio: senza gli adeguamenti, previsti da ottobre, non si può aprire. "Tanti si preoccupano per la sopravvivenza quest'anno – continua Rinaldis -. Nessuno è in grado di fare previsioni su come andrà". I fattori sono tanti: dall'Imu, che per gli hotel può superare i diecimila euro, alla tassa di soggiorno. Le conferme arrivano anche dal presidente regionale di Federalberghi, Alessandro Giorgetti. "Siamo di fronte a un calo di circa il trenta per cento – afferma -. Per le vendite la percentuale arriva anche al cinquanta. Molti non hanno più quel coraggio di rischiare con un'impresa turistica, anche se resta comunque tra le più convenienti attualmente sul mercato".
Gli affitti alle stelle. Un problema che, a quanto pare, non riguarda solo i negozi del centro storico. Ora anche i gestori, affittuari, degli hotel faticano a reggere il carico dei canoni stellari. "Ormai è difficile fare quadrare i conti anche con strutture grandi e riqualificate – chiarisce la numero uno degli albergatori riminesi-. I prezzi richiesti dai proprietari sono difficili, se non impossibili, da sostenere. Ci sono da considerare la pressione fiscale e le nuove tassazioni". Per ottenere in gestione un albergo da sessanta camere in buone condizioni sono necessari dai 180 ai 200mila euro l'anno. Per i più piccoli possono bastare (si fa per dire) 120mila euro. Non è un caso che a fine estate molti abbiano deciso di mollare, anche dopo sette anni di attività. "I proprietari più intelligente cercano di calmierare i prezzi dei canoni per preservare il rapporto con i gestori. Anche perché molti dei nuovi mancano della professionalità necessaria". Quindi, tanto per cambiare, ne va della qualità di tutto il sistema riminese.
Sempre meno gestioni familiari. Sui 1.017 alberghi di Rimini, ben 579 sono in affitto (in base ai dati di un'indagine provinciale di fine 2010). La percentuale delle gestioni affidate è del 56,9 per cento. A livello provinciale è del 50,4 per cento: la più alta è a Riccione (59,6) e la più bassa è a Misano (21,1).