mercoledì 23 luglio 2014

Meteo-terrorismo: contro le previsioni fuorvianti operazione “fiducia” dalla Riviera Romagnola. Questa mattina la conferenza stampa al Grand Hotel di Rimini

Le principali Associazioni di Albergatori della Riviera romagnola prendono posizione, assieme a Federalberghi regionale, contro le previsioni atmosferiche spesso imprecise ed eccessivamente drammatiche dei siti meteo commerciali – Un weekend di “meteo-terrorismo” si traduce in un danno economico per il sistema ricettivo romagnolo stimato in circa 10 milioni di euro – L’appello degli albergatori: “Chiamateci direttamente, o consultate i siti istituzionali di Aeronautica Militare e Arpa Emilia Romagna”

“Chiamate gli albergatori o consultate i siti meteo istituzionali, non fidatevi dei servizi meteo commerciali sul web”.
E’ l’appello che le principali associazioni di albergatori della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna: Rimini, Bellaria Igea Marina, Cattolica, Cesenatico, Cervia, Lidi Ravennati e Lidi Ferraresi, Misano, Riccione  hanno lanciato assieme a Federalberghi regionale dopo i recenti casi di “meteo terrorismo” che hanno portato disdette e rinunce, da parte dei turisti da Cattolica a Comacchio  in occasione di ponti, festività e week end.
Si sta aggregando anche il Consorzio Spiaggia Rimini che raggruppa bagnini e ristobar, dimostrazione che il problema non tocca una categoria, ma tutta l’economia.
La consultazione costante del meteo sul web attraverso smartphones e computer è oggigiorno diventata la base di qualsiasi partenza programmata e ciò conferisce ai siti commerciali di previsioni un ruolo di primo piano. Ruolo in cui spesso prevalgono toni allarmistici, che si traducono in cancellazioni alberghiere. E a farne le spese non sono solo albergatori e operatori turistici in generale, ma prima di tutto i turisti stessi che rinunciano al loro relax.
Proprio nel fine settimana pasquale del 19-21 aprile, a seguito delle previsioni di cattivo tempo comunicate per giorni dai principali siti commerciali, gli albergatori romagnoli si sono trovati sotto una pioggia, sì, ma di disdette, mentre in cielo ha regnato incontrastato il sole, ad eccezione di qualche isolato e sporadico piovasco serale.
«Si tratta di un danno economico, oltre che di immagine –sottolinea Maurizio Melucci, assessore regionale al turismo- che, considerando un weekend di alta stagione, si traduce in una perdita di ricavi per il sistema ricettivo romagnolo (3.170 alberghi per 213.000 posti letto), compreso l’indotto, di circa 10 milioni di euro».
Dato ancora più pesante se si tiene conto che i casi di previsioni meteo errate e fuorvianti per la Riviera sono stati superiori alla media nazionale. Ciò è determinato dalla particolare mutevolezza delle perturbazioni che si può verificare in quest’area, a causa delle sue precipue caratteristiche morfologiche. Da qui l’invito degli albergatori a non ascoltare “le Cassandre del meteo”, ma a verificare direttamente in loco lo stato del cielo.
«Vogliamo prenderci cura dei nostri ospiti –sottolinea Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini- ben prima che arrivino da noi, attraverso una comunicazione corretta, precisa ed aggiornata della situazione meteo. Li invitiamo pertanto a chiamare direttamente gli albergatori, e a consultare i siti meteo istituzionali: quello dell’Aeronautica Militare (www.meteoam.it) e quello di Arpa Emilia Romagna (www.arpa.emr.it).

Due weekend di disdette “valgono” 20 milioni di euro
Secondo le stime dell’Osservatorio Turistico Regionale curato da Trademark Italia, 2,2 italiani su 10 decisi a passare un weekend fuori casa - al mare - vengono influenzati negativamente da previsioni meteo negative (temporali sparsi, nuvoloso, pioggia). Quando le previsioni si rivelano errate, si può stimare il mancato arrivo sulla Riviera dell’Emilia Romagna di 33.600 persone/giorno in alta stagione. Ipotizzando una propensione media alla spesa di 90 euro al giorno in alta stagione per persona, l’impatto economico di una previsione meteo fuorviante o errata raggiunge i 3.024.000 euro per ogni giorno di mancata permanenza nelle strutture ricettive della costa emiliano-romagnola. In sostanza, bastano un paio di week end con previsioni meteo negligenti, sbagliate e imprecise per generare una perdita di ricavi per il solo sistema ricettivo emiliano romagnolo di 12 milioni di euro. Se a questo si aggiungono i consumi di spiaggia, dei pubblici esercizi, dell’offerta commerciale, eccetera, il danno diretto e indiretto in due week end raggiunge i 20 milioni di Euro.


Per questo motivo sottolinea la Rinaldis “dalle parole ai fatti, per la prima volta a livello Nazionale si attiva una vera azione legale che convoca davanti all’organismo di mediazione i siti commerciali di meteo più consultati. Inoltre ci  riserviamo anche un’azione civilistica secondo all'art. 2043, il quale stabilisce che “qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
Ricorreremo anche all’intervento di enti pubblici, come l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che dovrebbe esaminare la situazione sia sotto il profilo della pubblicità ingannevole, sia sotto il profilo generale dello svolgimento di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori, appoggiando quindi l’ iniziativa dei parchi tematici.
Chiederemo in merito un intervento  di carattere normativo  urgente al Governo.
Il nostro obiettivo è un effetto domino in tutta Italia e come dice il Presidente Federalberghi Nazionale Bernabò Bocca: “Il nostro è un paese Turistico, non può essere messo in crisi da previsioni meteo fuorvianti”


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