“Come ogni anno il problema della
prostituzione si ripresenta con tutte le sue criticità. Tutte le città si
dovrebbero sentire offese per lo spettacolo che spesso si presenta ai turisti e
ai cittadini. È un insulto alla dignità umana e Rimini, località importante a
livello Turistico Internazionale, è stanca di presentarsi alle famiglie con
questa mancanza di decoro. Decine e decine di lucciole quotidianamente
percorrono i nostri marciapiedi sapendo di poterlo fare. Un settore che non
conosce crisi. Infatti, nonostante l’impegno della Amministrazione passata e di
quella attuale, le ordinanze prodotte dai Sindaci (solo Gnassi ne ha presentate
due) sono state tutte rigettate dalla nostra Procura. L’impegno delle forze
dell’ordine si scontra con una mancanza di strumenti: non esiste il reato
sull’esercizio della prostituzione, ma
soltanto lo sfruttamento della prostituzione e chi esercita questo mestiere
conosce la normativa. In questo modo
abbiamo soltanto arricchito alcuni avvocati e lasciato l’amaro in bocca a
chi tutt’oggi si impegna in questa battaglia. È ora che si affronti una
strategia a livello Nazionale in linea con quello che succede in altri paesi
Europei. Non si possono lasciare sole le città ad affrontare il problema con le
armi spuntate. Non si possono lasciare sole le donne che vengono sfruttate. Non
dimentichiamoci l’insegnamenti di Don
Oreste Benzi che ha cercato di risolvere il problema sensibilizzando la società
attraverso tutti gli organi mediatici e che ha trascorso ore della sua vita
sulla strada per cercare di dare un’altra opportunità a queste ragazze. Non si debella il mestiere più antico del mondo, la
pratica della prostituzione era considerata un male necessario, una posizione
assunta anche da Sant’ Agostino ma
dietro la strada si nasconde un anello della criminalità organizzata che
si arricchisce e che resta impunita su questo sporco traffico.
È questo che vogliamo? Ma c’è chi lo
sceglie per professione. Come dice Machiavelli “il fine (soldi) giustifica i mezzi” e quindi
le parole e i falsi perbenismi non portano a risultati anzi in questo
caso andrebbe regolarizzata la posizione
fiscale. Potremmo anche pensare ad un accordo con l’Ufficio delle Entrate
che una parte di questi introiti restino sul territorio: probabilmente
potremmo incassare più dell’imposta di
soggiorno. Chiederò anche alla
Federalberghi Nazionale di farsi
portavoce sui tavoli della politica di
questo problema affinché venga veramente affrontato, lo stato non può restarne
fuori dalla disputa o si proibisce o si regolamenta. Esempio in Inghilterra è
illegale attirare clienti in strada o in luogo pubblico mettendo così di fatto
la prostituzione fuori legge. E’ così difficile prendere una posizione?”
(Patrizia Rinaldis)
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