Le principali
Associazioni di Albergatori della Riviera romagnola prendono posizione, assieme
a Federalberghi regionale, contro le previsioni atmosferiche spesso imprecise
ed eccessivamente drammatiche dei siti meteo commerciali – Un weekend di
“meteo-terrorismo” si traduce in un danno economico per il sistema ricettivo
romagnolo stimato in circa 10 milioni di euro – L’appello degli albergatori:
“Chiamateci direttamente, o consultate i siti istituzionali di Aeronautica
Militare e Arpa Emilia Romagna”
“Chiamate gli albergatori o consultate i siti meteo
istituzionali, non fidatevi dei servizi meteo commerciali sul web”.
E’ l’appello che le principali associazioni di albergatori
della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna: Rimini,
Bellaria Igea Marina, Cattolica, Cesenatico, Cervia, Lidi Ravennati e Lidi
Ferraresi, Misano, Riccione hanno lanciato
assieme a Federalberghi regionale dopo i recenti casi di “meteo terrorismo” che
hanno portato disdette e rinunce, da parte dei turisti da Cattolica a Comacchio
in occasione di ponti, festività e week
end.
Si sta aggregando anche il Consorzio Spiaggia Rimini che
raggruppa bagnini e ristobar, dimostrazione che il problema non tocca una
categoria, ma tutta l’economia.
La consultazione costante del meteo sul web attraverso
smartphones e computer è oggigiorno diventata la base di qualsiasi partenza
programmata e ciò conferisce ai siti commerciali di previsioni un ruolo di
primo piano. Ruolo in cui spesso prevalgono toni allarmistici, che si traducono
in cancellazioni alberghiere. E a farne le spese non sono solo albergatori e
operatori turistici in generale, ma prima di tutto i turisti stessi che
rinunciano al loro relax.
Proprio nel fine settimana pasquale del 19-21 aprile, a
seguito delle previsioni di cattivo tempo comunicate per giorni dai principali
siti commerciali, gli albergatori romagnoli si sono trovati sotto una pioggia,
sì, ma di disdette, mentre in cielo ha regnato incontrastato il sole, ad
eccezione di qualche isolato e sporadico piovasco serale.
«Si tratta di un danno economico, oltre che di immagine
–sottolinea Maurizio Melucci, assessore regionale al turismo- che, considerando
un weekend di alta stagione, si traduce in una perdita di ricavi per il sistema
ricettivo romagnolo (3.170 alberghi per 213.000 posti letto), compreso
l’indotto, di circa 10 milioni di euro».
Dato ancora più pesante se si tiene conto che i casi di
previsioni meteo errate e fuorvianti per la Riviera sono stati superiori alla
media nazionale. Ciò è determinato dalla particolare mutevolezza delle
perturbazioni che si può verificare in quest’area, a causa delle sue precipue
caratteristiche morfologiche. Da qui l’invito degli albergatori a non ascoltare
“le Cassandre del meteo”, ma a verificare direttamente in loco lo stato del
cielo.
«Vogliamo prenderci cura dei nostri ospiti –sottolinea
Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini- ben
prima che arrivino da noi, attraverso una comunicazione corretta, precisa ed
aggiornata della situazione meteo. Li invitiamo pertanto a chiamare
direttamente gli albergatori, e a consultare i siti meteo istituzionali: quello
dell’Aeronautica Militare (www.meteoam.it) e quello di Arpa Emilia Romagna
(www.arpa.emr.it).
Due weekend di
disdette “valgono” 20 milioni di euro
Secondo
le stime dell’Osservatorio Turistico Regionale curato da Trademark Italia, 2,2
italiani su 10 decisi a passare un weekend fuori casa - al mare - vengono
influenzati negativamente da previsioni meteo negative (temporali sparsi,
nuvoloso, pioggia). Quando le previsioni si rivelano errate, si può stimare il
mancato arrivo sulla Riviera dell’Emilia Romagna di 33.600 persone/giorno in
alta stagione. Ipotizzando una propensione media alla spesa di 90 euro al
giorno in alta stagione per persona, l’impatto economico di una previsione
meteo fuorviante o errata raggiunge i 3.024.000 euro per ogni giorno di mancata
permanenza nelle strutture ricettive della costa emiliano-romagnola. In sostanza, bastano un paio di
week end con previsioni meteo negligenti, sbagliate e imprecise per generare
una perdita di ricavi per il solo sistema ricettivo emiliano romagnolo di 12
milioni di euro. Se a questo si
aggiungono i consumi di spiaggia, dei pubblici esercizi, dell’offerta
commerciale, eccetera, il danno diretto e indiretto in due week end raggiunge i
20 milioni di Euro.
Per questo motivo sottolinea la Rinaldis
“dalle parole ai fatti, per la prima volta a livello Nazionale si attiva una
vera azione legale che convoca davanti all’organismo di mediazione i siti
commerciali di meteo più consultati. Inoltre ci
riserviamo anche un’azione civilistica secondo all'art. 2043, il quale
stabilisce che “qualunque fatto doloso o
colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso
il fatto a risarcire il danno”.
Ricorreremo anche all’intervento di enti pubblici,
come l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che dovrebbe esaminare
la situazione sia sotto il profilo della pubblicità ingannevole, sia sotto il
profilo generale dello svolgimento di pratiche commerciali scorrette a danno
dei consumatori, appoggiando
quindi l’ iniziativa dei parchi tematici.
Il
nostro obiettivo è un effetto domino in tutta Italia e come dice il Presidente
Federalberghi Nazionale Bernabò Bocca: “Il nostro è un paese Turistico, non può
essere messo in crisi da previsioni meteo fuorvianti”
Nessun commento:
Posta un commento