La Presidente di Aia Patrizia Rinaldis con una
nota risponde al Presidente di Carim Sido Bonfatti in merito alla sua recente
dichiarazione “Vanno rivisti i finanziamenti sull’alberghiero, la Carim vuole
ridurre l’esposizione su immobiliare e turismo”.
“Abbiamo appena assistito alla
presentazione del Masterplan, il nostro territorio sta cambiando con le
categorie economiche che cercano in un momento di crisi di affrontare il
cambiamento, un cambio di marcia che non si può attuare senza un intervento
degli istituti di credito. Non mi sono piaciute le dichiarazioni del Direttore
di Carim Bonfatti apparse in questi giorni sui media locali, parole che
sottolineano la volontà di Carim di ridurre l’esposizione sugli investimenti
immobiliari e dell’alberghiero. In una città turistica come Rimini dove ognuno
cerca di fare la sua parte, reputo che questo tipo di atteggiamento esca da un
sistema che si sta costruendo in un percorso complesso dove una generalizzazione
espressa in questi termini va contro gli interessi di tutto il tessuto economico
ed evidenzia solo la loro rendita di posizione. Mi sarei aspettata da quella che
si definiva la ‘Banca del territorio’ una maggiore condivisione di strategie.
Una maggiore coerenza con quello che ha dichiarato il Presidente su un loro più
forte coinvolgimento negli interventi pubblici (vedi il caso Aeradria), sulla
gestione dei quali avrei molte cose da dire e da ridire. La stessa cosa dovrebbe
valere anche per noi piccoli soci, sempre ignorati ma coinvolti nelle vicende
Carim solo attraverso gli organi di stampa. L’utilizzo del solo strumento
mediatico lo trovo impersonale: se si portano a casa dei risultati, li si
portano a casa insieme. Noi fino ad oggi abbiamo sempre visto Carim come la
banca del territorio, ma in questo momento vogliamo sostenere i nostri soci, i
soci seri, quelli che si trovano in serie difficoltà causa l’eccessiva
burocrazia. Guardiamo al caso esemplare che coinvolge un nostro socio,
imprenditore alberghiero di Rimini nord partito
due anni fa con un grosso piano di ristrutturazione e un pesante investimento,
che è si trovato nonostante le promesse fattegli da presidenti, commissari e
consigli su piani già concordati e approvati, a vedersi bloccare i
finanziamenti, mettendo in ginocchio l’operatività del suo ambizioso progetto
imprenditoriale di riqualificazione turistica. Comprendo le logiche legate a
‘Basilea 3’ e alle difficolta che la banca ha dovuto superare non certo per
colpa degli albergatori, ma nell’ambito di un sistema più complesso. Come ho
detto la strada della riqualificazione passa attraverso l’intervento del
credito. Non è adesso nel nostro interesse bloccare un’economia. Se queste sono
le nuove direttive e logiche di Carim non la reputo più la banca del nostro
territorio, ma come un qualsiasi altro istituto bancario ”.
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